Xiaomi ha annunciato di aver posto fine alle controversie sui brevetti con IP Bridge, Orange e Siemens. Infatti, la società cinese tra i più grandi produttori di smartphone al mondo ha dichiarato di avere stipulato una transazione che prevede una licenza brevettuale che le concede i diritti di sfruttamento di diverse tecnologie.
Xiaomi – società fondata nel 2010 e quotata alla Borsa di Hong Kong – ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto, in quanto l’accordo mette i propri clienti al riparo da controversie, consentendo loro di beneficiare dei vantaggi delle innovazioni delle tre aziende licenzianti.
Tale accordo costituisce un superamento di quanto avviene con i “patent pool”, consorzi creati da titolari di diritti brevettuali per la gestione e l’amministrazione delle licenze di tali diritti fra i partecipanti. Nel caso di specie, il patent pool di interesse sarebbe stato Access Advance, consorzio nato per l’amministrazione di brevetti essenziali delle più importanti tecnologie standard di codec video, tra cui l’HEVC (acronimo di “High Efficiency Video Coding”, uno standard di compressione video approvato nel 2013). Fra i partecipanti al pool vi sono anche società come Google, Huawei, Samsung, Sony e Warner Bros.
Tuttavia, Xiaomi – anziché stipulare una licenza con il pool – ha preferito stipulare un accordo con i principali titolari delle tecnologie in questione (e, quindi, da un lato vi sono tre licenzianti, cioè IP Bridge, Orange e Siemens, e dall’altro lato un licenziatario, cioè Xiaomi), e ciò probabilmente porterà gli altri membri del consorzio a tutelarsi in giudizio contro Xiaomi (come IP Bridge aveva fatto inizialmente in Germania, e ora dovrà rinunciarvi grazie alla stipula dell’accordo in questione).
Dal canto loro, anche IP Bridge, Siemens e Orange hanno accolto con entusiasmo la fine delle controversie, che peraltro si trascinavano da lungo tempo.
L’evento potrebbe mettere in discussione la capacità dei pool di brevetti di stipulare accordi di licenza sfruttando il vantaggio di avere un solo formale interlocutore, anche se la situazione creatasi fra Xiaomi e Access Advance è da considerarsi del tutto anomala nel panorama dei pool brevettuali.
In realtà, alcuni esperti suggeriscono che vi sia anche la possibilità che Xiaomi prima acquisisca diverse licenze bilaterali e successivamente stipuli una licenza con il pool, come già successo a Daimler nel 2021, quando, dopo aver trovato un accordo con Nokia, ha sottoscritto una licenza con il pool Avanci.