La Corte federale distrettuale del Massachusetts ha vietato a General Electric (“GE”) di produrre e vendere negli Stati Uniti le proprie turbine eoliche Haliade-X, prodotti offshore da 12 a 14 Megawatt, ad eccezione di alcuni progetti specifici per la realizzazione di parchi eolici. La decisione è stata pronunciata dopo la condanna, lo scorso giugno, di GE a risarcire Siemens Gamesa Renewable Energy (“Siemens Gamesa”) – produttore europeo di turbine eoliche – trentamila dollari per megawatt in royalties, per aver violato un brevetto di Siemens Gamesa che GE ha utilizzato nelle sue Haliade-X.

In particolare, la controversia ha ad oggetto la violazione una tecnologia relativa ad un supporto strutturale che consente di aumentare le dimensioni delle turbine. Il relativo brevetto, noto come “413”, fornisce un elemento chiave per la funzionalità delle turbine eoliche di grandi dimensioni, riducendo il carico sul mozzo del rotore (e il relativo il pericolo di guasti) e consentendo l’installazione di motori più grandi e più potenti. Tale violazione, secondo i giudici di primo grado, non avrebbe comportato danni a Siemens Gamesa.

Nel successivo grado di giudizio, invece, il tribunale ha stabilito che Siemens Gamesa ha subìto un danno irreparabile dalla violazione del proprio brevetto, tra cui una significativa perdita di quote di mercato a favore di GE. I giudici, tuttavia, hanno autorizzato GE a proseguire i propri progetti di installazione di parchi eolici, in ragione del fatto che la crisi climatica mondiale non consente di ritardare progetti che – come quello di GE – possono avere un impatto notevole sugli sforzi per combattere tale crisi.

Il pagamento delle royalty aumenterà di 420.000 dollari il prezzo della turbina Haliade-X da 14 Megawatt e, conseguentemente, anche il costo del progetto denominato “Vineyard Wind 1” da 800 Megawatt, per circa 2,3 miliardi di dollari. Tale progetto è il primo negli Stati Uniti su scala di utilità.

 Se GE afferma di avere forti argomenti a sostegno di un appello avverso la decisione recente, Siemens Gamesa sostiene invece di aver perso una parte significativa della propria quota di mercato dell’energia eolica a causa della violazione, stimandole in 600 turbine durante la vita del brevetto, ciò anche alla luce del fatto che la sentenza non impedisce a GE di utilizzare il marchio “Haliade-X”.

In ogni caso, la corte federale distrettuale ha affermato che l’ingiunzione non vieta a GE di modificare il design delle proprie turbine e, se ciò accade, il produttore statunitense potrà chiedere una modifica del provvedimento in qualsiasi momento.