La Corte d’Appello Federale degli Stati Uniti ha deciso che è illegittimo il risarcimento di 1,1 miliardi di dollari che Apple e Broadcom sono stati condannati a pagare nel gennaio 2020 al California Institute of Technology (CalTech), per aver violato i brevetti di proprietà dell’istituto sulla tecnologia Wi-Fi.
La condanna era ripartita in circa 840 milioni di dollari da Apple e 270 milioni da Broadcom.
I giudici, pur accertando la violazione di due brevetti del CalTech e ordinando altresì la celebrazione di un ulteriore processo per accertare la violazione di un terzo brevetto, hanno stabilito che il sistema utilizzato dal giudice di primo grado per calcolare del risarcimento danni non era corretto.
Il modello di risarcimento dei danni stabilito in favore del CalTech era basato sull’argomento secondo il quale l’Istituto avrebbe potuto negoziare allo stesso tempo una licenza con Apple per dispositivi contenenti chip Broadcom e una licenza con Broadcom per chip utilizzati da altri soggetti.
La Corte ha dunque dichiarato questa distinzione giuridicamente scorretta.
Il caso in oggetto sembra rappresentare il più grande verdetto emesso su brevetti essenziali standard (c.d. “SEP”) non soggetti ad alcun impegno di definizione degli standard (cioè, a impegni c.d. “RAND”), ed ha avuto origine nel 2016 quando il CalTech ha intentato una causa lamentando la violazione dei propri brevetti legati alla trasmissione dei dati in modalità wireless in prodotti (quali, tra gli altri, iPhone, iPad, iPod, Apple Watch e computer Mac) contenenti componentistica realizzata da Broadcom.
Apple è uno dei principali acquirenti di chip Broadcom, con la quale nel gennaio 2020 ha stretto un accordo di fornitura triennale del valore di 15 miliardi di dollari. Sul punto, Broadcom ha stimato che il 20% delle sue entrate proviene da Apple.