Crescono le controversie legale al mondo degli NFT. Tra queste, la causa che Miramax, società cinematografica statunitense, ha intrapreso nei confronti di Quentin Tarantino per, tra le altre cose, di violazione del copyright. Alla base della contestazione vi sarebbe la decisione del regista di voler mettere all’asta gli NFT di alcune scene non precedentemente editate del film “Pulp Fiction”, accompagnate da contenuti unici e rari (ad es., la riproduzione digitale di alcune pagine delle prime versioni originali della sceneggiatura, gli audio dei commenti del regista sui segreti del film, ecc.).
Gli NFT sono contenuti digitali (ad ed., immagini, video, audio, ecc.) che vengono immessi in un circuito di blockchain in modo da diventare unici e indistinguibili, salvaguardandone l’integrità e la paternità (in quanto non possono essere modificati o rimossi). Ad essi viene attribuito un c.d. “token”, che può essere messo in vendita.
L’azione di Tarantino è stata contestata da Miramax, nella misura in cui l’operazione di vendita di NFT non avrebbe ricondotto la provenienza degli stessi al titolare dei diritti su “Pulp Fiction”, cioè la casa di produzione cinematografica, che ritiene che i diritti di realizzazione di NFT derivanti dal film in questione le apparterrebbero in via esclusiva.
La difesa del regista è basata sulla circostanza che la cessione dei diritti d’autore su “Pulp Fiction” in favore di Miramax non avrebbe avuto ad oggetto – tra le altre cose – i diritti di sfruttamento della sceneggiatura sui media interattivi e in formato elettronico (tra cui gli NFT), che quindi sarebbero riservati al regista.
Tuttavia, ai tempi della sottoscrizione del contratto con Miramax, gli NFT non esistevano, neanche come business. Inoltre, trattandosi di opere non native NFT, il creatore dei relativi NFT può non coincidere con il titolare dei diritti di copyright su quell’opera, che è il soggetto che deve autorizzare la riproduzione della propria opera in tale forma. Per tale ragione, numerosi artisti hanno deciso di approcciare questa nuova tecnologia, accelerando il processo di digitalizzazione artistica.
Pertanto, l’esito della vicenda giudiziaria sarà molto importante per comprendere quale approccio i giudici terranno per dirimere una questione che si dimostra vasta e multiforme, tra libertà creativa, diritto d’autore, fair use e concorrenza sleale confusoria.