Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DoJ), l’Ufficio Brevetti e Marchi degli Stati Uniti (USPTO) e il National Institute of Standards and Technology (NIST) hanno congiuntamente elaborato una bozza di policy relativa alle licenze dei c.d. “brevetti standard essenziali” (SEP) e i rimedi a disposizione dei titolari dei SEP in relazione agli impegni c.d. “FRAND” (equi, ragionevoli e non discriminatori).
La nuova proposta è stata rilasciata a seguito di un ordine esecutivo del presidente Biden emesso nel luglio 2021, che riportava indietro nel tempo alcuni aspetti propri delle precedente policy rilasciata dalle stesse agenzie sotto la precedente amministrazione. Nel dicembre 2019, infatti, il DoJ, l’USPTO e il NIST avevano già rilasciato una policy congiunta in merito ai rimedi disponibili nelle controversie SEP secondo le linee guida dell’amministrazione Trump. In particolare, tale policy prevedeva che, sebbene l’assunzione di un impegno FRAND fosse ritenuta di adeguato ristoro rispetto alle pretese del titolare di un SEP, quest’ultimo avrebbe comunque avuto altri rimedi a disposizione (come, ad es., il risarcimento del danno) a fronte della violazione della propria privativa.
Detto questo, la nuova bozza di policy si muove verso un approccio molto più equilibrato e bipartisan.
Infatti, la bozza suggerisce una guida generale sulle trattative di licenza in buona fede. In particolare, la policy proposta sottolinea l’importanza di scoraggiare comportamenti scorretti, sia da parte dei licenzianti sia da parte dei licenziatari, poiché i termini di una licenza FRAND devono essere negoziati congiuntamente da entrambe le parti dopo che la privativa è stata definita come standard, e in tale contesto le parti devono avere un contegno equilibrato.
In questo senso, la nuova bozza di policy sposta definitivamente la politica statunitense sulle licenze SEP verso una posizione favorevole alla concorrenza e all’innovazione. Da un lato, promuove un sistema più equilibrato per le licenze SEP, poiché i titolari di privative riceverebbero un equo compenso per la loro tecnologia brevettata e avranno un mercato più ampio e un pool maggiore di potenziali licenziatari; dall’altro lato, questi ultimi avranno la certezza di poter produrre e vendere prodotti che sono in grado di interagire con gli altri prodotti che usano il medesimo standard. Tutto quanto precede porta a due vantaggi per i consumatori: maggiore scelta e prezzi più bassi grazie a un mercato competitivo.
Tuttavia, il progetto di policy, e persino la versione finale, non avrà altro che un valore persuasivo nelle decisioni se affrontare (o meno) un contenzioso.