Secondo l’Avvocato Generale presso la Corte di Giustizia Europea (CGUE), Amazon non sarebbe responsabile per la vendita di scarpe contraffatte Louboutin sulla sua piattaforma.

Il caso risale al 2019, quando Louboutin, marchio noto per le sue scarpe dalla famosa suola rossa e apprezzate anche dalle celebrità, ha chiesto un’ingiunzione contro Amazon in un tribunale belga e lussemburghese, affermando che la società mostrerebbe regolarmente sul proprio sito web annunci di scarpe con suola rossa immesse sul mercato senza il suo consenso. Louboutin, infatti, è titolare del marchio UE denominato “suola rossa”, in relazione ai prodotti della classe internazionale 25 che copre “scarpe col tacco alto (e altre calzature ortopediche)”. Il marchio in questione è costituito dal colore rosso (Pantone 18-1663TP) applicato sulla suola di una calzatura.

Nel marzo del 2022, sia la Corte lussemburghese che quella belga hanno rinviato la causa alla CGUE chiedendo, alla luce del modello di business ibrido di Amazon, “se il gestore di tale piattaforma di vendita online possa essere ritenuto direttamente responsabile della violazione dei diritti dei titolari dei marchi sulla sua piattaforma”.

L’avvocato generale Maciej Szpunar ha condiviso la posizione del più grande rivenditore online del mondo, sostenendo che Amazon non può essere ritenuta direttamente responsabile per le violazioni dei diritti dei titolari di marchi che avvengono sulla propria piattaforma a seguito di offerte commerciali da parte di terzi. Infatti, Szpunar ha affermato che negli annunci viene sempre specificato se le merci sono vendute da venditori di terze parti o direttamente da Amazon.

L’avvocato generale ha inoltre sostenuto che il semplice fatto che gli annunci di Amazon e quelli di venditori di terze parti appaiano uno accanto all’altro non implica che l’utente di internet ragionevolmente informato e attento possa percepire i marchi visualizzati sugli annunci di venditori di terze parti come parte integrante della comunicazione commerciale di Amazon.

A sostegno di tale conclusione, l’Avvocato Generale ha riconosciuto che, anche se le offerte commerciali di Amazon e di terzi sono vicine, gli annunci pubblicitari specificano sempre se i beni sono venduti da Amazon direttamente o da un terzo.

Il parere dell’Avvocato Generale non è vincolante per la CGUE. Spetta agli avvocati generali proporre alla Corte, in piena indipendenza, una soluzione giuridica alle cause di loro competenza. Una volta che la sentenza definitiva della Corte viene pronunciata, sarà il giudice nazionale a dirimere la causa in conformità con la decisione della CGUE, che è analogamente vincolante per altri organi giurisdizionali nazionali dinanzi ai quali è stata sollevata una questione simile.